giovedì 4 maggio 2017

Imparare a staccare la spina, ecco come fare senza rimetterci.

Imparare a staccare la spina, ossia non viviamo per lavorare. Ci ho messo davvero tanto per arrivare a questa nuova consapevolezza, credo di aver passato il primo anno e mezzo di questo mio percorso lavorando continuamente, in totale mi sarò fermata 4 giorni (forse...). Tornassi indietro...rifarei esattamente tutto uguale. Sì avete letto bene, prima ho detto che bisogna staccare e poi che rifarei le giornate massacranti di tempo fa. Non sono impazzita, è che credo che in ogni periodo ci sia il giusto ritmo, basta capire quale sia il più adatto per noi. All'inizio c'erano due aspetti importanti che consentivano la modalità cinesina: vivevo lontana dalla mia dolce metà e avevo la necessità di crescere alla velocità della luce per raggiungere il livello che desideravo. 


Ora le cose ovviamente sono cambiate ma questo non vuol dire che stia lavorando meno o che i profitti (perchè poi di questo si parla) siano diminuiti, anzi da quel periodo le cose sono migliorate molto. So che volete sapere quali trucchi magici ho scovato, ve li illustro in pochi e indolori punti, scoprirete così che non sono per nulla dei trucchi.

1) Ore lavoro di qualità.
Scommetto che almeno due ore del tempo che conteggiate come ore lavoro sono di chiacchiere sui social, distrazioni da telefilm e telefonate ai famigliari. Eliminare del tutto questo genere di distrazioni è parecchio difficile (sopratutto se con i social ci lavorate) ma dimezzarle è più che fattibile. Alla fine che senso ha passare 12 ore in laboratorio se ve ne bastano 10 per portare a termine la vostra to do list? Perchè se è vero che in quelle mezzore passate su FB non state propriamente lavorando, siete comunque chiuse nel vostro posto di lavoro e personalmente la cosa mi stanca quanto cucire. Preferisco finire prima e casomai cincischiare sdraiata sul divano. Molto meglio, no?

2) Lavorare agli orari in cui si è più produttivi
Stavo per scrivere "Alzarsi presto" ma l'ho cancellato perchè qualcuno afferma di lavorare meglio la notte, quindi diciamo che l'importante è concentrare il lavoro nei periodi della giornata in cui si è più freschi. Ad es. se io mi mettessi a cucire dopo cena non concluderei assolutamente nulla.

3) Rivalutare i prezzi.
Quando lavoravo così tanto i miei guadagni erano anche più bassi di ora. All'inizio è normale volare bassi, ci sono passata anche io nella fase "se alzo i prezzi chi mai comprerà" e avendo avuto la necessità di farmi conoscere ho ceduto a questa strategia poco furba. E' poco furba proprio perchè poi per portare a casa lo stipendio tocca lavorare con ritmi disumani ed inevitabilmente la qualità ne risentirà. Quindi rivedete i prezzi, niente di esagerato ma che sia al pari di quello che guadagnereste se foste dei lavoratori dipendenti (più o meno dai...)

4)Smettere di vedere il tempo libero come tempo perso.
Ho passato anche questa fase, quella in cui mi sentivo in colpa per ogni istante che non passavo alla macchina, mi sembrava di non fare il  mio dovere. Con il tempo ho però capito che staccare mi fa proprio bene, allontanarmi dalla routine lavorativa mi permette ovviamente di riposare il fisico ma anche di liberare la mente dalle preoccupazioni. E con la mente più leggera riesco a vedere le cose da altre prospettive. Dato che sono comunque molto incline al senso di colpa cerco sempre di trascinare fuori casa la dolce metà nelle nostre giornate libere, se stessi in casa la tentazione sarebbe troppo alta, lo ammetto. 

Come vedete niente di straordinario, anzi probabilmente per molte sarà acqua calda ma repetita iuvant. Quindi imparate a prendervi i vostri spazi senza per questo dover mettere in secondo piano il lavoro che è e rimarrà sempre molto importante. Volete mettere un paio d'ore passate al parco, sdraiate nell'erba, a leggere? Io poi finisco sempre per leggere cose che hanno a che fare con il lavoro ma questo è un altro discorso!

Buona serata.
Sara

3 commenti:

  1. Vai Sara! Sei la nostra #girlboss!

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  2. Consigli tutti molto utili
    Bacioni Alessandra

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  3. Dicono che l'ozio sia il padre dei vizi, ma è davvero così?

    www.missdreamer.altervista.org

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